Le Linee guida EBA sui rischi ESG avranno un impatto significativo sull’erogazione delle linee di credito da parte delle banche e, di conseguenza, sulle attività delle PMI italiane.
Le Linee guida EBA sulla gestione dei rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), sono state pubblicate il 9 gennaio 2025 e stabiliscono i requisiti per le istituzioni finanziarie riguardo all’identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei rischi ESG. Queste linee guida mirano a garantire la resilienza delle istituzioni nel breve, medio e lungo termine, in conformità con la Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) modificata dalla Direttiva (UE) 2024/1619 (CRD VI).
Ma quali sono gli impatti per le imprese?
1. Impatto sull’erogazione delle linee di credito
Le banche dovranno integrare i rischi ESG nella valutazione del merito creditizio, rendendo più selettivo l’accesso al credito per le imprese. Alcuni impatti specifici includono:
- Maggiore attenzione ai rischi ambientali
- Le imprese con modelli di business altamente esposti ai cambiamenti climatici o che non adottano strategie di mitigazione del rischio climatico potrebbero vedersi ridurre la disponibilità di credito.
- I settori con elevate emissioni di CO₂ (es. energia, industria pesante, agricoltura intensiva) potrebbero subire un aumento del costo del capitale o una riduzione della durata dei finanziamenti concessi.
- Valutazione dei piani di transizione
- Le banche saranno tenute a considerare i piani di transizione delle imprese verso modelli sostenibili.
- Chi dimostra una strategia ESG solida potrebbe ottenere condizioni più favorevoli sui finanziamenti (spread più bassi, accesso a strumenti agevolati).
- Criteri di rischio ESG nei rating bancari
- I fattori ESG diventeranno parte integrante delle metodologie di rating interno delle banche.
- Le imprese con carenze in ambito ESG potrebbero subire un abbassamento del rating creditizio, con conseguente aumento del costo del debito o difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti.
- Maggiore richiesta di trasparenza e dati ESG
- Le imprese che richiedono credito dovranno fornire informazioni più dettagliate sui loro impatti ambientali e sociali.
- Potrebbe essere necessario dotarsi di strumenti di monitoraggio e rendicontazione ESG per soddisfare le richieste delle banche.
2. Impatto sulle PMI italiane
Le PMI, in particolare quelle non ancora allineate ai principi ESG, dovranno affrontare nuove sfide e opportunità:
- Maggiore burocrazia per l’accesso al credito
- Le PMI potrebbero dover compilare questionari ESG e adottare strumenti di misurazione dei propri impatti per soddisfare le nuove richieste bancarie.
- I settori ad alta intensità energetica potrebbero trovarsi a dover dimostrare una strategia chiara di riduzione delle emissioni.
- Possibili difficoltà di finanziamento per imprese con alto rischio ESG
- Le PMI non in linea con le normative ESG potrebbero avere difficoltà ad accedere a finanziamenti a medio-lungo termine.
- Potrebbero esserci limitazioni nel rinnovo delle linee di credito se le imprese non dimostrano impegni chiari verso la sostenibilità.
- Opportunità di credito agevolato per imprese sostenibili
- Le PMI che investono in energie rinnovabili, economia circolare o miglioramenti dell’efficienza energetica potrebbero accedere a finanziamenti agevolati (Green Loans, Sustainability-Linked Loans).
- Le banche potrebbero incentivare le imprese virtuose con condizioni più favorevoli.
- Maggiore coinvolgimento degli stakeholder nella gestione ESG
- Le PMI dovranno coinvolgere fornitori e clienti nella catena del valore per migliorare la loro valutazione ESG.
- Potrebbero nascere partnership strategiche con istituzioni finanziarie e investitori per accelerare la transizione.
In sintesi, le nuove linee guida renderanno più selettiva l’erogazione del credito, spingendo le PMI italiane ad adottare strategie ESG per mantenere un accesso sostenibile alle risorse finanziarie.