Report di sostenibilità: nuovo dialogo tra PMI e banche

report di sostenibilità: il nuovo dialogo tra PMI e banche

Si può raccontare la storia della propria azienda attraverso i numeri? Non solo fatturato e margini, ma l’impatto reale che essa genera sul mondo che la circonda? È la sfida che oggi le PMI si trovano di fronte: trasformare dati e metriche di sostenibilità in un racconto convincente per accedere al credito bancario. In poche parole: il report di sostenibilità.

La frammentazione delle richieste ESG (Environmental, Social e Governance) ha reso questo compito simile a un percorso a ostacoli: ogni banca con il proprio questionario; ogni valutazione con criteri diversi. Ma adesso c’è “Il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche”, frutto della collaborazione tra vari Enti, tra i quali il Ministero delle Finanze, quello delle Imprese e la Banca d’Italia: un documento che promette di trasformare questa complessità in opportunità.

Con due soli livelli di disclosure, anche le realtà imprenditoriali più piccole potranno presentarsi al sistema bancario con un linguaggio chiaro, standardizzato ed efficace.

Reporting di sostenibilità: un nuovo framework per le PMI

Il panorama della rendicontazione non finanziaria sta vivendo una trasformazione epocale. L’Unione Europea, con la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive), ha tracciato una rotta chiara verso un futuro in cui la sostenibilità non è più un’opzione, bensì una necessità strategica.

L’impatto sul sistema bancario e sulle aziende

Sebbene questa normativa si applichi direttamente solo alle grandi imprese, il suo effetto si sta propagando a cascata nell’intero tessuto economico. Le banche, in particolare, si trovano al centro di questa trasformazione: devono valutare non solo la solidità finanziaria dei propri clienti, ma anche la loro capacità di gestire i rischi legati alla sostenibilità (si calcola, ad esempio, che il 6% delle imprese italiane affronta rischi climatici acuti come alluvioni e ondate di calore).

Per le PMI, questo cambiamento porta con sé sia sfide che opportunità. La necessità della rendicontazione di sostenibilità, inizialmente percepita come un ulteriore onere amministrativo, si sta rivelando un potente strumento di dialogo con gli istituti di credito. Le imprese che sapranno adottare questi nuovi standard di reporting potranno beneficiare di un accesso più agevole al credito e di condizioni più vantaggiose.

Lo dicono i numeri: secondo Crif, nel 2023 le imprese “virtuose” hanno registrato un tasso di accesso al credito superiore dell’11% rispetto alla media del mercato. Al contrario, quelle che hanno mostrato un ESG insufficiente hanno visto ridursi del 6% le proprie opportunità di finanziamento.

Una guida pratica per il bilancio di sostenibilità 

Il nuovo documento “Il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche” nasce con un obiettivo ambizioso: trasformare la complessità del bilancio di sostenibilità aziendale in un’opportunità di crescita per le piccole e medie imprese. Non si tratta solo di semplificare procedure, ma di creare un linguaggio comune tra imprese e sistema bancario.

Standardizzazione dei dati ESG

La prima grande innovazione è l’introduzione di standard uniformi per la raccolta e presentazione dei dati ESG per la redazione del bilancio ambientale. Fino ad oggi, ogni banca richiedeva informazioni diverse, con metriche e parametri propri. Questa frammentazione non solo aumenta il carico di lavoro per le PMI, ma rende anche difficile il confronto e la valutazione delle performance di sostenibilità.

Il nuovo modello per il rapporto di sostenibilità introduce criteri uniformi di misurazione, permettendo alle imprese di:

  • preparare un unico set di documenti valido per tutti gli istituti di credito;
  • confrontare le proprie performance con quelle del settore;
  • monitorare i progressi nel tempo con parametri costanti.

Semplificazione del reporting sociale

Semplificare non significa banalizzare. Il modello mantiene il rigore necessario per una valutazione accurata, ma rende il processo più accessibile anche alle PMI con risorse limitate. Vengono identificati gli indicatori davvero rilevanti, eliminando le richieste ridondanti e focalizzando l’attenzione sui dati che hanno un impatto concreto sulla valutazione del merito creditizio.

Allineamento con lo standard VSME

L’allineamento con lo standard VSME (Voluntary SME Standard) rappresenta un passaggio strategico fondamentale. Questo standard, elaborato da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group, fondato nel 2001 dalla Commissione Europea) specificamente per le PMI, sta emergendo come riferimento europeo per la rendicontazione volontaria di sostenibilità. Adottare fin da subito questo approccio significa:

  • anticipare le future richieste del mercato;
  • costruire un vantaggio competitivo duraturo;
  • prepararsi per l’evoluzione della normativa europea.

Il framework non si limita a rispondere alle esigenze attuali, ma prepara le PMI per le sfide future della rendicontazione di sostenibilità, trasformando un adempimento burocratico in un’opportunità di crescita e sviluppo.

Gli altri standard di reporting

“Il dialogo di sostenibilità tra PMI e Banche” si distingue da standard di reporting più ampi come il GRI (Global Reporting Initiative) e il SASB (Sustainability Accounting Standards Board) per la sua specificità e focalizzazione.

Mentre GRI e SASB offrono framework completi per la rendicontazione di sostenibilità rivolti a imprese di tutte le dimensioni, inclusi gli investitori, il documento italiano è pensato specificamente per facilitare il dialogo tra le PMI (il cuore del tessuto produttivo italiano) e gli istituti di credito. A differenza di GRI, che adotta un approccio multi-stakeholder, o SASB, che si concentra su aspetti meramente finanziari, “Il dialogo” mira a semplificare la raccolta di dati ESG essenziali per la valutazione del merito creditizio, offrendo un approccio modulare che si adatta alle diverse capacità e risorse delle PMI.

Questa maggiore specificità lo rende uno strumento più accessibile e pragmatico per le piccole e medie imprese italiane che si avvicinano per la prima volta al mondo del reporting di sostenibilità. 

Bilanci di sostenibilità: i due livelli di disclosure

La vera innovazione del nuovo modello sta nella sua struttura modulare e flessibile. Il documento introduce due livelli di rendicontazione: un Modulo Base e un Modulo Completo, ciascuno progettato per rispondere a specifiche esigenze di disclosure, cioè di una corretta e completa comunicazione delle informazioni.

Modulo Base: il primo passo verso la sostenibilità aziendale

Il Modulo Base rappresenta il “livello di priorità 1” per le banche e costituisce il punto di partenza ideale per tutte le PMI che vogliono avvicinarsi al reporting di sostenibilità. Questo livello richiede informazioni essenziali ma strategiche, di solito facilmente reperibili all’interno dell’organizzazione aziendale.

Le informazioni fondamentali richieste includono, ad esempio, la misurazione dei consumi energetici, con distinzione tra fonti rinnovabili e non rinnovabili; il calcolo delle emissioni di gas serra, espresse in tonnellate di CO2 equivalente; i dati sulla gestione del personale, inclusi aspetti contrattuali e sicurezza sul lavoro.

Questi elementi costituiscono la base per una prima valutazione ESG, permettendo alle banche di comprendere l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità senza richiedere analisi eccessivamente complesse.

Modulo Completo: un’analisi approfondita

Il Modulo Completo, o “livello di priorità 2”, è pensato per le PMI che vogliono distinguersi nel panorama della sostenibilità in base alla Direttiva europea Csrd. Questo livello richiede una documentazione più approfondita ma offre anche maggiori opportunità di valorizzazione del proprio impegno.

La documentazione aggiuntiva include documenti come attestati di prestazione energetica per gli immobili in garanzia; certificazioni ambientali e di qualità; politiche aziendali sulla gestione dei rischi ESG; strategie di lungo termine per la riduzione degli impatti ambientali.

In questo modo, l’azienda può quantificare con precisione la propria impronta ecologica, oltre a dimostrare l’efficacia delle politiche di sostenibilità implementate e a costruire un profilo ESG completo e competitivo.

Report di impatto: gli elementi chiave

Nel percorso verso una rendicontazione efficace, alcuni elementi emergono come particolarmente significativi per il sistema bancario. La loro corretta misurazione e gestione non solo facilita l’accesso al credito, ma permette anche di identificare aree di miglioramento e opportunità di sviluppo per l’azienda.

Gestione e misurazione dell’impronta ecologica

La dimensione ambientale rappresenta un aspetto cruciale della rendicontazione di sostenibilità. Il nuovo framework italiano richiede una particolare attenzione alla misurazione e al monitoraggio di tre aree fondamentali.

I consumi energetici costituiscono il primo elemento di valutazione. Le PMI devono essere in grado di:

  • quantificare il proprio consumo energetico totale;
  • distinguere tra energia da fonti rinnovabili e non rinnovabili;
  • documentare eventuali iniziative di efficientamento energetico.

Le emissioni di gas serra rappresentano il secondo pilastro della valutazione ambientale. È richiesta una rendicontazione precisa delle emissioni, distinguendo tra emissioni dirette (Scope 1), generate direttamente dalle attività aziendali; ed emissioni indirette (Scope 2), derivanti dall’energia acquistata.

La gestione delle risorse completa il quadro ambientale, con particolare attenzione all’utilizzo efficiente delle materie prime, alla gestione dei rifiuti e a iniziative di economia circolare, all’impatto sulle risorse idriche (dove applicabile).

Reporting CSR: la dimensione sociale e di governance

La Corporate Social Responsibility (CSR) va oltre gli aspetti puramente ambientali, abbracciando dimensioni sociali e di governance che sono sempre più rilevanti per la valutazione del merito creditizio.

La responsabilità sociale di un’azienda include, ad esempio, le politiche di diversità e inclusione, i rapporti con la comunità locale, la struttura organizzativa e dei processi decisionali, il codice etico.

Particolare attenzione è posta alla gestione del personale (politiche di assunzione, programmi di formazione e aggiornamento, equilibrio di genere e pari opportunità, benessere lavorativo e work-life balance) e, non ultima, alla sicurezza sul lavoro (standard di sicurezza adottati, registro degli infortuni, certificazioni specifiche del settore eccetera).

Reporting sostenibilità: le opportunità per le PMI

L’adozione di un sistema strutturato di reporting di sostenibilità porta benefici tangibili. In primo luogo, l’accesso facilitato al credito: le banche guardano con sempre maggiore interesse alle aziende che dimostrano una gestione consapevole degli aspetti ESG. Questo si traduce non solo in condizioni di finanziamento più vantaggiose, ma anche in una maggiore facilità nell’accesso a linee di credito dedicate e in valutazioni più complete e meno arbitrarie del merito creditizio.

Il miglioramento del rating ESG diventa, quindi, un asset strategico. Un buon rating non solo facilita i rapporti con il sistema bancario, ma apre a nuove opportunità di business, specialmente nei rapporti con le grandi aziende che richiedono standard elevati di sostenibilità nella loro catena di fornitura.

Il posizionamento strategico che deriva da una rendicontazione efficace permette di:

  • distinguersi dalla concorrenza;
  • attrarre talenti e investitori;
  • consolidare la reputazione aziendale.

Prepararsi al cambiamento

La transizione verso un reporting di sostenibilità strutturato richiede un approccio metodico e consapevole. Ormai non mancano strumenti e risorse consolidati (piattaforme digitali per la raccolta e l’analisi dei dati, guide operative e manuali, processi ottimizzati di raccolta dei dati), ma il supporto professionale diventa cruciale nel momento in cui il contesto è in così rapida evoluzione.

Un team di esperti come quello di O.Group può guidare te e la tua azienda nell’implementazione di un adeguato sistema di reporting; nella formazione specifica al personale; nella conformità agli standard richiesti.

Se vuoi scoprire come implementare un efficace sistema di reporting di sostenibilità nella tua PMI contattaci subito. Insieme valuteremo il tuo attuale livello di rendicontazione, identificheremo le aree di miglioramento e svilupperemo un piano d’azione concreto.