In assoluto, negli ultimi mesi e per vari motivi che non hanno a che fare solo con l’etica e l’amore verso la natura, la sostenibilità è divenuto il trend del momento.
La necessità di far fronte al cambiamento climatico, di incrementare l’economia circolare a dispetto di quella lineare, di affrontare la crisi energetica ed il rischio recessione, nonché di migliorare le condizioni di vita delle persone, si sono dimostrati motivi più che sufficienti per modificare radicalmente le nostre abitudini.
E non è facile, sia perché siamo tutti, chi più chi meno, un po’ egoisti sia perché a volte non c’è il “contesto” che ci permette di farlo.
Non voglio approfondire un pensiero critico che ho in merito al rapporto tra alcuni obiettivi sostenibili e la tecnologia e le esigenze della popolazione,
affermo solo che nell’individuare “i tempi di attuazione” di alcuni di essi, molti aspetti sono stati sottovalutati.
Quello di cui invece vorrei trattare è perché una PMI dovrebbe adottare i temi della sostenibilità.
Credo che tutti debbano tenere in considerazione quanto detto dal CEO di BlackRock, uno dei fondi di investimento più grandi al mondo:
“Il green è vantaggioso solo se porta utili, non siamo ecologisti, ma capitalisti” (Larry Fink, CEO BlackRock).
Un’affermazione cinica, ma che racchiude una cruda realtà, specialmente per le PMI che possono solo parzialmente “riparare” ai costi sociali derivanti dalla loro attività, mentre le Big Cap, dotate di maggiori risorse, possono investire in attività “etiche” meno determinati per il proprio core-business.
Una PMI, se vuole arricchire il valore aggiunto che offre agli stakeholder, deve trovare un ritorno più concreto e meno effimero di quello che può permettersi una Big.
O, in altre parole, se vogliamo che le micro o piccole medie imprese del nostro territorio, ancora governate da generazioni over 60, inizino concretamente a mettere in atto azioni sostenibili, dobbiamo dare loro la prova che integrare nella strategia la sostenibilità:
- porta nuove quote di mercato e clienti più fidelizzati;
- maggiore efficienza interna, quindi minori costi e maggiore produttività;
- miglior e maggiore contatto con i clienti;
- migliore reputazione e quindi maggiore attrattività per dipendenti e clienti;
- maggior abitudine e quindi capacità di innovare prodotti e processi.
Dunque, maggiori utili, migliori condizioni finanziarie e un patrimonio più solido.
Di contro potremmo dimostrare quali sono gli svantaggi, i rischi ed i costi di “non essere sostenibili”.
Non voglio offendere nessun imprenditore, presumendo che non abbia un “cuore” e non sia preoccupato dei temi sociali ed ambientali, ma questo è il risultato di un’intervista eseguita da un’azienda quotata ai propri fornitori – uno dei quali stiamo aiutando nel percorso di sostenibilità:
Le iniziative sostenibili, per quanto lodevoli, non sono (state) considerate delle priorità!
Conclusione
Il percorso di sostenibilità in una PMI è possibilissimo e non sarà rigettato o visto in tralice se si individuano:
dei temi specifici per l’azienda che generano profitto o vantaggi e che riguardano:
- il settore in cui opera,
- il prodotto/servizio che fornisce,
- il contesto in cui si trova a fare business,
- il come produce;
- la forza lavoro di cui dispone,
- le risorse a cui può attingere,
e se la realizzazione è costantemente misurata, sia con indicatori qualitativi sia con parametri economici e finanziari.
Solo così, si costruisce una strategia sostenibile di medio lungo termine, che prepara l’organizzazione a diventare realmente green non solo a parole o con interventi occasionali e limitati alla sfera operativa.